Sale in aiuto a cuore e microbioma
- Dott. Dallo Gabriele
- 16 giu 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Quante volte si è sentito dire: “Riduci il sale che assumi dagli alimenti, così non indurisci le vene e favorisci una circolazione del sangue migliore “ o frasi similari, ebbene il sale, comunemente chiamato Cloruro di Sodio o sale da cucina è un minerale tra i più abbondanti nell’organismo è regola i contenuti e i flussi d’acqua nelle cellule e al di fuori delle stesse, intervenendo nella regolazione dell’equilibrio acido-base, favorendo la contrazione muscolare scheletrica e miocardica ed intervenendo nella trasmissione dell’impulso nervoso.
I meccanismi per cui il sale viene utilizzato nell’organismo è centrato dal sistema renina-angiotensina-aldosterone (SRAA) che non è altro che un meccanismo ormonale che regola la pressione sanguigna, il volume plastico circolante ed il tono della muscolatura arteriosa tramite diversi altri meccanismi.
Quando diminuisce la perfusione dell’apparato iuxtaglomerulare, nonché l’apparato con funzione di produzione di renina enzima coinvolto nella produzione di angiotensina, implicato nei meccanismi di controllo della pressione arteriosa, peptide vascocostrittore che provoca un restringimento dei vasi sanguigni e stimola anche la secrezione dell’ormone aldosterone della corteccia surrenale inducendo i tubuli renali ad un aumentare il riassorbimento di sale e acqua nel sangue causando l’espulsione di potassio, utile nel mantenimento dell’equilibrio elettrolitico , ciò favorisce un aumento del liquido extracellulare nel corpo che porta ad un aumento della pressione sanguigna.
Il fabbisogno giornaliero nell’adulto di sodio è di circa 600 mg, che può aumentare per abbondante sudorazione, in gravidanza e nell’allattamento o di protratta diarrea e di estese ustioni.
La fonte di sale , non solo deriva dal minerale stesso, ma anche da fonti alimentari quali , formaggi, salumi, insaccati e da alimenti conservati oltre che naturalmente presente in alimenti di origine animale quali pesce, carne e latte, mentre meno presente negli alimenti di origine vegetale.
L’eccessivo consumo di sodio, determina un aumento della pressione arteriosa con conseguente rischio di insorgenze di gravi patologie quali cardio-cerebrovascolari con annessa ipertensione arteriosa che può portare ad infarto e ictus cerebrale, il consumo eccessivo di sale porta ad un aumento di assunzione di liquidi il che se poi sommato ad un’assunzione di bevande zuccherate con assunzione di molte più calore si andrà incontro a rischi di sovrappeso e di obesità aumentando così ulteriormente il rischio di contrarre ulteriori patologie.
Con questo non significa che si deve eliminare il consumo di sale ma limitarne l’uso eccessivo effettuando una dieta sana ed equilibrata; l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’assunzione di non più di 2 grammi di sodio al giorno, che corrispondo a circa 5 grammi di sale da cucina all’incirca un cucchiaino di tè.
Ridurre i livelli di sale tramite la dieta è utile non solo per la pressione sanguigna ma anche per il mantenimento del microbioma intestinale sano , secondo uno studio del Georgia Prevention Institute dell’Università di Agusta, si tratta di una vera connessione tra il microbioma intestinale e la regolazione della pressione del sangue, in quanto i ricercatori analizzando il sangue di più di 100 persone con un’età compresa tra i 30 e di 75 anni con ipertensione sono risultati che abbassando i livelli di assunzione di sodio in sole sei settimane si otteneva un aumento della quantità di acidi grassi a corta catena ed un microbioma sano oltre che ad una riduzione della pressione de sangue e con vasi sanguigni più flessibili.
Il fattore del microbioma più sano è stato riscontrato nella maggior parte nelle donne con ipertensione non trattata.
Si può tranquillamente ridurre il rischio di malattie cardiovascolari consumando regolarmente frutta e verdura nell’equilibrare la quantità di sodio e potassio all’interno dell’organismo oltre che un equilibrio nell’assunzione di cereali integrali, proteine da carni magre e pesce e latticini riducendo anche il contenuto di grassi, ovviamente affiancando l’alimentazione sana ed equilibrata con un’attività fisica regolare, riducendo il consumo di alcol (poiché aumenta l’assunzione di calorie nel corpo) ed evitando di fumare.
La diminuzione del sale ,anche per i palati ormai abituati al gusto salato in bocca , non devono preoccuparsi poiché le nostre papille gustative sono ottime nell’adattarsi ai cambiamenti di sapore, per cui se gradualmente si diminuirà il contenuto di sale (come di altri sapori) esse si abitueranno fino a farsi bastare il grammo e mezzo di sale giornaliero con benefici per l’organismo e per la mente.
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