Secondo Cervello con 1,5 kg di ottima compagnia
- Dott. Dallo Gabriele
- 3 feb 2020
- Tempo di lettura: 3 min
E’ risaputo da anni che nel nostro intestino vi sono presenti miliardi di piccoli microrganismi che svolgono funzioni metaboliche e nutrizionali importanti, possiamo considerarli come i regolatori della salute del nostro intestino e formano il cosiddetto microbiota, conosciuto come Flora batterica.
E’ definibile come la popolazione di microbi che abitano nel nostro copro in “simbiosi”, cioè senza danneggiare la nostra struttura e tessuti.
Sono presenti da 400 a più di 500 specie di batteri, se dovessimo prenderli si raggiungono circa 1,5 kg di batteri presenti nell’intestino che ci aiutano a digerire i cibi che ingeriamo e ci proteggono da numerose malattie.
Per mantenerli in salute e attivi nello svolgimento delle loro funzioni, dipende tutto da quello che si mangia dal momento che essi si nutrono di quello che noi decidiamo di fare arrivare al nostro intestino. In genere sono particolarmente attratti da alcune sostanze che non vengono utilizzate come fonti energetiche come le fibre. E’ importante tenere in salute la flora batterica intestinale poiché si occupano di produrre alcune sostanze fondamentali per il nostro organismo come la vitamina K e gli acidi grassi a catena corta che hanno un effetto antinfiammatorio.
Le fibre , alimento di cui è particolarmente “ghiotto” il nostro microbiota intestinale, sono presenti negli alimenti che vengono dal mondo vegetale come frutta, verdura, legumi, cereali (soprattutto se integrali) ciò sta a indicare l’importanza della dieta mediterranea la quale ha un regime alimentare favorevole per la salute della microflora intestinale in quanto presenza di svariati alimenti in quantità equamente distribuite.
Queste sostanze utili per la flora intestinale prende il termine di prebiotico che sono sostanze organiche in grado di favorire la crescita della flora microbica intestinale in quanto fungono da substrato nutritivo, la loro funzione principale è quella di far crescere microrganismi probiotici ( supplemento alimentare contenente microrganismi vivi che dopo l’essere stato ingerito da parte dell’uomo esercitano un effetto benefico migliorando lo stato di salute dell’ospite, modificando le caratteristiche della flora intestinale ottenendo un buon equilibrio dell’ecosistema intestinale) come i bifidobatteri.
Le fibre , di cui si ciba il microbiota intestinale ,le troviamo nelle banane, broccoli, avena, orzo, rucola, aglio, cipolla, asparagi, porri, cicoria, carciofi i quali aumentano la quantità di microrganismi buoni a discapito di quelli nocivi.
Lo yogurt, meglio se arricchito con lattobacilli vivi e senza zuccheri aggiunti è una fonte eccellente di batteri “buoni”, microrganismi che favoriscono la digestione dello zucchero del latte e antinfiammatori dell’intestino. Consigliabile consumarlo lontano dai pasti in quanto i microrganismi di cui è ricco se vengono assunti dopo aver mangiato rimangono per più tempo nello stomaco e causa il rallentamento della digestione e si rischia più facilmente che vengano distrutti dai succhi gastrici e di non essere efficaci nei confronti della flora intestinale.
Così come per lo yogurt anche un particolare latte fermentato da una miscela di fermenti lattici ed ottimo ricostituente ( ricco in Calcio, Magnesio, Fosforo, Proteine e Vitamine) ma anche perché contiene lattobacilli è il Kefir aiuta a difendere dai microbi, potenzia il sistema immunitario e favorisce il benessere generale dell’organismo.
Anch’esso utile alla flora intestinale nonché ricco di Vitamine del gruppo B, fibre e proteine è il Tempeh, ricavato dalla fermentazione dei semi della soia gialla con un fungo chiamato Rhizopus oligosporus, rafforza il sistema immunitario e riduce i batteri cattivi che popolano l’intestino.
Può succedere però che in alcuni casi si possa alterare l’ecosistema dell’intestino generando disfunzione come digestione difficoltosa, gonfiore addominale; i batteri intestinali proteggono l’intestino dai batteri cattivi producendo una barriera formato da muco, quando questo muco viene meno (perché viene meno l’efficacia dei batteri buoni) gli altri batteri aggrediscono la mucosa facendo sì che s’infiammi creando disturbi intestinali.
Vi è una certa stagionalità che si presenta sia in primavera sia in autunno , in parte è dovuto al cambio di alimentazione e una quantità maggiore o minore di fibre assunte, la dieta si arricchisce di frutti e verdure non disponibili nella stagione invernale e la varietà di alimentazione nuova richiede un adattamento.
L’intestino è considerabile come un “secondo cervello”, in Giappone hanno trovato una correlazione fra flora intestinale carente e aumento dell’ormone dello stress nel sangue, in Irlanda si studia la composizione della flora intestinale e la sua correlazione con la depressione, quel che è sicuro è che curare la salute del proprio intestino è fondamentale per una vita di benessere di corpo e mente.
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